controllo diabete

PREVENIRE E CONTROLLARE IL DIABETE CON L'ALIMENTAZIONE

La glicemia, ovvero la quantità di glucosio presente nel sangue, è un parametro fondamentale per il nostro benessere. Una dieta sbilanciata, soprattutto se combinata a uno stile di vita sedentario, può comprometterne la regolazione, causando condizioni gravi come l’insulino-resistenza e il diabete mellito di tipo 2. Per fortuna, l’alimentazione, se ben pianificata, può giocare un ruolo fondamentale sia nella prevenzione che nel controllo di queste condizioni.

Come funziona la regolazione della glicemia

Dopo ogni pasto contenente carboidrati il livello di glucosio nel sangue aumenta. In risposta, il pancreas secerne insulina, un ormone che permette al glucosio di entrare nelle cellule per essere utilizzato come energia. Questo meccanismo mantiene la glicemia entro livelli fisiologici.

Gli alimenti contenenti carboidrati non causano tutti la stessa risposta glicemica. Un parametro spesso citato per differenziarli è l’indice glicemico (IG). Esso misura quanto velocemente un alimento contenente carboidrati aumenta la glicemia rispetto al glucosio puro. Ma ai fini del controllo glicemico un parametro molto più utile è il carico glicemico, che tiene conto sia della qualità che della quantità di carboidrati presenti nella porzione consumata. Anche questo parametro, però, ha un limite: è riferito ad un alimento solo, mentre sappiamo che a incidere sulla risposta glicemica è la composizione dell’intero pasto.

Cos'è l'insulinoresistenza e perché è pericolosa

L’insulinoresistenza è una condizione in cui le cellule del corpo (in particolare quelle muscolari, epatiche e adipose) diventano meno sensibili all’azione dell’insulina, l’ormone che regola il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule.

Uno dei principali fattori che favorisce l’insorgenza dell’insulinoresistenza è la frequente esposizione a picchi glicemici: pasti molto ricchi di zuccheri semplici o ad alto carico glicemico provocano rapide impennate della glicemia, seguite da un’intensa produzione di insulina. Quando questi stimoli si ripetono nel tempo, le cellule iniziano a “resistere” all’insulina, obbligando il corpo a produrne quantità sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto.

Un ulteriore fattore di rischio è il sovrappeso, in particolare l’eccesso di grasso viscerale, che è metabolicamente attivo e produce adipochine e citochine infiammatorie. Questi mediatori alimentano uno stato di infiammazione cronica di basso grado, che contribuisce a ridurre ulteriormente la sensibilità delle cellule all’insulina.

Questa combinazione di fattori porta a uno stato di iperinsulinemia cronica, che sovraccarica il pancreas e favorisce lo sviluppo di sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

Dall’insulinoresistenza al diabete

La progressione verso il diabete è spesso silenziosa. Inizialmente, il corpo riesce a compensare la scarsa risposta delle cellule all’insulina. Ma quando il pancreas non riesce più a produrne a sufficienza, la glicemia sale stabilmente sopra i livelli normali. Il diabete mellito di tipo 2 si manifesta con sintomi come sete intensa, minzione frequente e affaticamento, ma spesso viene scoperto solo tramite analisi del sangue.

Prevenire e controllare il diabete con la dieta

La dieta è uno strumento potentissimo per prevenire l’insulinoresistenza e il diabete. Alcuni principi fondamentali includono:

  • bilancio energetico: mantenere un peso sano riduce il rischio di infiammazione cronica;

  • attività fisica regolare: l’esercizio aumenta la sensibilità all’insulina, soprattutto nel tessuto muscolare;

  • dieta mediterranea: riconosciuta come il modello dietetico più efficace e sostenibile, grazie all’equilibrio tra carboidrati complessi, grassi buoni, proteine vegetali e animali, e un elevato apporto di fibra da frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

Sono da evitare, invece, regimi estremamente ipoglucidici, spesso insostenibili nel lungo termine. Le linee guida della stessa Società Italiana di Diabetologia promuove un approccio improntato sul cambiamento sostenibile, più che sui divieti.

Perché affidarsi a una consulenza nutrizionale

Spesso l’insulino-resistenza e il diabete vengono affrontati solo con la terapia farmacologica. Una consulenza nutrizionale personalizzata permette di: individuare le abitudini sbagliate, creare un percorso nutrizionale su misura, ottenere un supporto costante nel cambiamento dello stile di vita. In molti casi, questo approccio consente di prevenire la progressione della malattia, ridurre l’uso di farmaci e migliorare qualità della vita.

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